Ciao Silvia!

mag 26th, 2010 | Di | Categoria: Primo Piano

Silvia ci ha lasciati stamattina. Ha lottato per anni contro quel maledetto tumore, dimostrando sempre di essere una persona stupenda, con lo sguardo fiero e la serenità che pochi sanno esprimere in quei momenti. Negli ultimi mesi le sue condizioni erano peggiorate. Era ormai indifesa, nel letto di casa sua, in attesa di partire.

Scelse di diventare vegetariana, perché amava la natura, gli animali e tutti gli esseri viventi. Ha combattuto sempre per portare avanti le sue scelte politiche, andando contro tutto e tutti, anche quando le sue condizioni di salute non glielo permettevano.

Il vuoto che lascia è enorme, perché aveva invaso la vita di tutti noi con la sua gioia, con il suo temperamento e la sua serenità, che sprizzava da tutti i pori. Era sempre la prima a farci coraggio, nonostante la difficoltà di vivere con un male incurabile dentro.

Ci lascia una lezione di vita, con quel suo sorriso prima e dopo le operazioni, che ci dava speranza. Una donna forte, determinata e con le idee chiare. Una compagna a tutto tondo. Una persona speciale, che ora non c’è più. Domani ci ritroveremo nella chiesa di S.  Maria Del Buon Consiglio, al Quadraro‎, in via Tuscolana, 613, alle 15, per darle l’ultimo saluto.

Che la terra ti sia lieve, cara Silvia!

Il collettivo di Comunismo e Comunità

Tags:

15 commenti
Lascia un commento »

  1. Ciao Silvia!

    Ho davvero bei ricordi di te, del tuo sorriso, della tua forza di volontà e del tuo carattere, pur senza averti conosciuta così approfonditamente. Mi sei sempre parsa una persona coraggiosa e piena di entusiasmo per la vita e le cose di cui ti occupavi. Il coraggio e l’entusiasmo di cui tutti abbiamo bisogno per stare al mondo pienamente, credere nella vita, nel prossimo, nei sentimenti e negli ideali.

    Riposa in pace!

    Lorenzo

  2. ciao silvia
    ti ho visto solo un paio di volte per una birra tra amici tanti anni fa prima dell”inizio della malattia,con te quelle sere ho sorriso e scherzato,conoscevo il tuo ragazzo e avevamo un amico in comune che mi parlava di te in questi anni,della maledetta malattia,nn ti ho conosciuta bene ma chi lo ha fatto ti descrive come una grande donna,una persona come ce ne sono poche in giro,sento di aver perso qualcosa nel nn averti avuto come amica
    ciao angelo ciao silvia riposa in pace
    daniele fiore

  3. Ti ho conosciuto abbastanza per apprezare la tua dolcezza, la tua voglia di vivere, la tua determinazione nell’agire, Silvia! Rimani nei nosti cuori.

  4. Non riesco ad esprimere qualcosa che abbia veramente significato di fronte ad una notizia come questa. Solo un ricordo, parole dette insieme alla Comunità, e parole dette tra noi e tante altre che purtroppo non siamo riusciti a dirci.

    Un saluto pieno di affetto.

  5. Ho conosciuto Silvia nella mia prima lezione a una laurea specialistica a Tor Vergata. Era il 2005. Non nascondo che pensai che era una bella ragazza. In tutto non erano più di 20 studenti e finimmo col parlare tutti anche del dopo-laurea e io consigliavo un master. Lei non esitò a affermare (un po’ contrariata) : ma uno fino a quando deve studiare?!?! Silvia ai miei occhi era questo: una studentessa vivacissima, militante della vita e con tutti i giudizi forti di una ventenne del suo tempo. Era più impegnata di me, non c’era momento che non avesse qualcosa da fare e parlava (quasi) più di me. Era intelligente, sveglia, determinata ma vulnerabile e sensibile al tempo stesso. Pretendevo molto da lei e ricordo ancora quante telefonate a qualunque ora, mentre faceva delle carte con MapInfo e sbagliava qualcosa. Di carte me ne fece centinaia e tutte fatte bene. Mi divertiva e mi faceva tenerezza la sua foga e il suo entusiasmo che regolarmente la facevano incasinare. E quanto l’ho presa in giro dicendole che a pranzo avevo mangiato carne al sangue o cervello d’agnello. Ora vorrei dirle che era solo un modo di canzonarla perché mi stava simpatica e la sua “militinza” mi ricordavano me vent’anni fa e mi faceva ancora più tenerezza. La stessa tenerezza che ti fa un figlio in cui riconosci tratti di te. Se avessi saputo che la sua vita sarebbe stata così breve le avrei detto: ” prendi lo zaino e vai in giro, guarda il mondo e la gente che lo abita” perché mai avevo incontrato degli occhi e un’anima come la sua, così meritevoli di vivere quel mondo, di vederlo e di incontrare la gente con la quale sono certo lei sarebbe riuscita a fare un muro di cose.
    Che un figlio seppellisca i propri genitori è giusto. Che un genitore debba seppellire i propri figli è francamente la cosa più ingiusta che debba vivere. Così come è ingiusto che una persona abbia tanta vivacità, tanta energia e tutta la determinazione necessaria a utilizzarla al meglio per poi toglierle tutto così, improvvisamente.
    Non me vogliate ma per me è inaccettabile.
    Mai la dimenticherò e come una figlia la porterò nel mio ricordo, perché questo in qualche modo per me.

    Lieve le sia la terra

    Prof. Giuseppe Bettoni

  6. “La vita è un dono ma bisogna combattere continuamente :
    anche quando si è nel buio più profondo
    non bisogna smettere di sperare di vedere
    un piccolo raggio di sole a cui aggrapparsi
    SI DEVE LOTTARE PER VIVERE, NON PER SOPRAVVIVERE.” Silvia Irti

    Ho amato Silvia.
    Silvia detestava chi le chiedeva come stesse, in quegli ipocriti e superficiali aggiornamenti reciproci.
    Silvia era forte, brutalmente forte, senza fronzoli, di un idealismo radicato ed essenziale che trafiggeva ogni luogo comune; afferrava il cuore delle cose, delle persone ed esso diveniva parte della sua più intima dimora.
    Nel periodo con lei mi ritrovavo la sera prima di dormire a pregare, pur non credendo, di poter sacrificare qualcosa di mio pur di farla star meglio, e accanto a me.
    Silvia è morta.
    E accanto a me.

  7. Ciao Silvia, l’immagine che ho di te è proprio come quella della foto: allegra, sorridente e con tanta voglia di vivere. Il tuo ricordo rimarrà sempre nei nostri cuori.
    Riposa in pace.

  8. Dopo un breve colloquio con Costanzo, riporto i suoi saluti a Silvia.

    Questa è una tremenda notizia, ho conosciuto Silvia a Torino, mi venne a trovare con Maurizio e Riccardo, subito i suoi occhi mi colpirono, avevano, non solo la vivacità della gioventù, ma quella profonda rabbia e umanità, che solo chi ha a cuore il bene comune può avere.
    Una grande persona ci ha lasciato, le lacrime mi impediscono di andare oltre, ciao Silvia.

    Costanzo Preve

  9. Apprendo soltanto adesso la tremenda notizia. Probabilmente avrò visto Silvia a casa di Maurizio(dicembre 2006?) o probabilmente non l’ho mai vista, ma non è questo cio’ che importa.
    Non credo ci siano tante parole da spendere in questi momenti.
    Silvia, sappi che il tuo impegno non è stato invano e la tua breve esperienza di vita non è stata inutile perchè ti ricorderemo sempre.
    Silvia, che la terra ti sia lieve
    Rinaldo Metrangolo

  10. Oggi mi ha contattato su facebook un militante di Comunismo e comunità: ” Guarda che è morta Silvia, la nostra compagna che tu avevi detto essere di Avanguardia mentre era sempre stata comunista. E’ la volta buona per correggere l’errore”. Cosa che non ho difficoltà a fare.
    Un errore brutto, frutto di una sovrapposizione di nickname quasi identici.
    Silvia usava come pseudonimo in Rete Vegetarian, espressione del suo radicale amore per gli organismi viventi, mentre una rubrica sulla rivista del gruppo più nazionalsocialista della destra radicale dedicata a questi temi era firmata da VegetAryan (con un gioco tra maiuscolo e minuscolo che richiamava il mito del legame tra natura e sangue). C’era qualche altro elemento che ha favorito la confusione, ma a questo punto non è importante. Conta l’errore, conta la tragedia di una giovane vita stroncata.
    Riposa in pace, Silvia

  11. Ciao Silvia.
    Un ricordo sopra a tutti che meriterebbe una tirata d’orecchie. Mi ricordo quel paio di chiacchierate al baretto sotto casa tua e gli sfoghi su msn come se ci conoscessimo dall’infanzia: parlavamo come due vecchie comari di sentimenti e fatti privati quando dovevamo esser lì a condividere una battaglia politica. Non so, mi sembrò così paradossale quanto naturale. Era già evidente allora che ‘la Silvia’ non era fatta della stessa pasta di altri. Gli altri compagni ogni tanto li ho sentiti sporadicamente di nuovo ma te ti ho persa nel decorso della malattia. Mi sono messa in disparte per non disturbarti in una battaglia che -a mio avviso- solo tu potevi combattere, non so se ho fatto bene o se ho sbagliato. Non so se e quanto ti sarebbe potuto servire il mio sostegno a distanza fatto di parole. Non eri una tipa che si piangeva addosso e pertanto non so quanto sarebbe stato utile avere qualcuno lì che poteva ricordarti in ogni momento il male. Sai, e come te lo sanno anche i compagni, che ho sempre preferito mettermi in ombra e allontanarmi piuttosto che recar fastidio a qualcuno. Però non avrei mai creduto di non poterti parlare più nè rivedere in quel ‘chissà forse un giorno…’ che includeva molte cose: dal riallacciare contatti con i compagni alla battaglia politica comunitaria.
    Ciao Silvia, continuo a dire che ‘chissà forse un giorno ci rivedremo’ e perdona questa limitatezza umana.
    Serena (BellaCiao)

  12. Ciao silvia….ti pensiamo sempre e ancora oggi abbiamo il tuo riflesso….sei sempre stata una persona speciale ed era questa la caratteristica che ci piaceva tanto di te….una ragazza piena di vita e come dicevi nella lettera con la voglia di mordere la vita….sei stata e sarai un esempio per tutti noi…..ti ricordiamo con tanto affetto e ti vogliamo un mondo di bene….le tue vicine di palazzo…..il114….Silvia e Claudia…

  13. Non riesco ad esprimere qualcosa che abbia veramente significato di fronte ad una notizia come questa. Solo un ricordo, parole dette insieme alla Comunità, e parole dette tra noi e tante altre che purtroppo non siamo riusciti a dirci.

    Un saluto pieno di affetto.

  14. Ciao Silvia. Avrei voluto tanto poterti dire quello che provo per te, ma non sono stata coraggiosa, ho avuto paura del tuo rifiuto. L’ultima volta che ti ho vista è stato circa 4 anni fa. Ero alla stazione Termini con mio fratello e altri amici comuni. In quel momento mi hai guardato con rabbia e, anche se ti stavo di fronte, non mi hai salutato, benché io più volte abbia cercato di attirare la tua attenzione. Non so cosa pensavi in quel momento, ma credimi, io non ho MAI voluto allontanarti e MAI e poi MAI ho parlato male alle tue spalle. Se ci siamo allontanate è stato per una serie di malintesi perché, anche se ci frequentavamo poco per me eri sempre una ragazza speciale con cui parlare. Non mi importava delle piccole mancanze che ci sono state, per me era sempre bello parlare con te. Non so cosa tu abbia pensato e se potessi tornare indietro sarei andata da te a chiarire, anche al costo di prendermi un bel “Vaf……..”, almeno ti avrei rivista, almeno ti avrei parlato.
    Quando ho saputo della malattia ho chiamato tuo fratello per andarti a trovare, ma giustamente lui mi ha detto che dovevi stare tranquilla e che non sarebbe stato il caso di vedermi. Mi sono fatta da parte e ho pensato che prima o poi mi sarei fatta viva. Poi con il tempo ho pensato che tu potevi rimanerci male per il fatto che mi riavvicinavo a te solo perché ho saputo del tuo tumore. Purtroppo è così, per un periodo ti ho lasciata perdere (ma non perché ce l’avessi con te), a volte succede che senza un motivo preciso ci si allontani, ma poi accadono delle cose che ti fanno capire quanto quella persona sia importante. MI sentivo ipocrita a tornare da te in questo modo, non volevo essere come tanta gente che non ti parlava da anni e poi improvvisamente compare perché hanno saputo della tua malattia. Non ti ho cercata non perché non mi importasse nulla di te, al contrario, volevo risparmiarti la mia ipocrisia. Sono stata stupida? Può darsi… Magari sarei stata ipocrita nel venirti a trovare dopo tanto tempo che non ci vedevamo, ma forse ora sapresti che non ce l’ho mai avuta con te, avrei approfittato del tempo che ti rimaneva per farmi delle belle risate con te. Ho capito che ho sbagliato e che non dovevo aver paura di quello che tu potresti aver pensato. Nella vita a volte fa male pensare troppo, bisogna agire con il cuore, c’è il rischio di una batosta, ma dall’altra parte è l’unico modo per essere felici. E questo l’ho imparato a mie spese.
    Spero che da lassù tu possa ascoltarmi, possa finalmente capire quello che sento per te: TI VOGLIO BENE.

  15. Ciao Silvia…
    purtroppo ho saputo solo ora della scomparsa di Silvia…
    Le ero molto affezionato ma ci vedevamo pochissimo e avevo perso tutti i contatti.
    Era veramente una bella persona, cioè nel mio cuore lo è ancora, e come se fosse sempre vicina a me…
    Stefano

    PS – Ho dedicato a Silvia l’ultimo post del mio blog http://www.orecchiverde.ilcannocchiale.it e un mio videoclip ecopacifista “Sulla luna”, omaggio a Gianni Rodari e dedicato a tutti i sognatori come lei… http://www.youtube.com/orecchioverde

Lascia un commento