Prove di sostegno alla guerra che verrà

ott 10th, 2010 | Di | Categoria: Primo Piano

della Redazione

Si è svolta l’altro giorno a Roma la manifestazione indetta da Fiamma Nirenstein intitolata “Per la verità, per Israele” con la motivazione che “è indispensabile porre fine alla valanga di bugie che ogni giorno si rovescia su Israele”.

Una specie di fulmine a ciel sereno, che ha lasciato perplessi molti intellettuali ebrei, come Giorgio Gomel, Stefano Jesurum, David Calef, Stefano Levi della Torre e Clotilde Pontecorvo, mentre ha fatto gridare apertamente alla vergogna la Rete degli Ebrei contro l’Occupazione.

Un’iniziativa accolta invece a braccia aperte, oltre che dai prevedibilissimi Ferrara e Belpietro, da Walter Veltroni, Giovanna Melandri, Francesco Rutelli e Piero Fassino a braccetto con Cicchitto e Bocchino.

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  1. E’ dal lontano 2005, ovvero dalle elezioni vinte dal cosiddetto “ultra-conservatore” Ahmadinejad che la macchina della propaganda contro la Repubblica Islamica si è messa in moto. Non so se si giungerà alla guerra diretta (sicuramente esistono fortissime contrapposizione interne al blocco israelo-americano circa l’opportunità di un’iniziativa così clamorosa), ma sicuramente si sta facendo di tutto per isolare non solo fisicamente, ma anche psicologicamente ed emotivamente l’Iran. In tal modo semmai si dovesse giungere alla soluzione bellica le coscienze occidentali drogate sarebbero pronte a ingoiare l’ennesima “necessità” occidentalistica.

    In ogni caso fa davvero impressione la compattezza e la trasversalità del blocco politico-culturale filo-sionista in Italia.

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