Intervista a Giulietto Chiesa

nov 25th, 2012 | Di | Categoria: Contributi, Interviste

Nella seguente intervista, Giulietto Chiesa, giornalista, e scrittore di rilievo internazionale, oltre che uomo politico, affronta diverse tematiche di netta attualità: tra queste, quello della iniqua e non lungimirante svalutazione della cultura in Italia, dall’Università alla scuola, e quello della giustizia sociale, non ricercata in maniera accettabile dal governo Monti, che per molti aspetti si configura in forma di governo della miseria, mosso dagli interessi prioritari della grande finanza transnazionale, secondo quanto, appunto, si deduce dalle analisi  del celebre giornalista; altri argomenti importanti approfonditi da Giulietto Chiesa sono quelli delle politiche di guerra e del dramma siriano, oltre che del colonialismo e dell’imperialismo in armi, del passato e del presente.

 di Antonella Ricciardi

Ricciardi: “Alternativa si è mostrata in prima linea contro la possibilità di chiusura del prestigioso Istituto Italiano degli Studi Filosofici di Napoli: può illustrare quali siano le conseguenze più nefaste di questo nuovo colpo alla cultura italiana, già provata, ricordiamo, da tagli ed, in generale, da attacchi, alla scuola ed all’Università? E a quali cause attribuisce questa incresciosa situazione, più generale?”

Chiesa: “Beh, non è una novità: l’assoluta incapacità dei governi italiani di tutelare la ricchezza culturale di questo Paese, che, nonostante, appunto, i governi che si sono succeduti, continua a esistere. Quindi, non mi stupisce che si continui in questa linea; mi stupisce solo che un governo, che si è presentato come il governo dei tecnici, sia altrettanto insensibile e ignorante dei precedenti di centro-destra, di centro e di centro-sinistra: è attribuibile solo ad una totale mancanza di interesse per la cultura della popolazione italiana, e per la ricerca scientifica in generale. Il patrimonio dell’Istituto degli Studi Filosofici di Napoli è una gigantesca massa di materiali, documenti, e tradizione, che deve restare nei secoli, nel nostro futuro nazionale. Lasciarla perdere, lasciarla disperdere, è un delitto capitale, assoluto. Ripeto, l’unica cosa che mi trattiene dall’esprimere, da usare parole ancora più gravi, è che in realtà, se ti guardi intorno, gli stessi giudizi li devi dare per quanto riguarda la scuola, che viene abbattuta, depotenziata, violentata, privata di ogni autonomia, e sottoposta alla primazia della scuola privata, in tutti i suoi contorni, in tutti i suoi significati. Purtroppo siamo in questa situazione, e continuiamo a degradare”.

Ricciardi: “Quindi c’è una continuità negativa tra la Gelmini, Profumo…: trasversale a vari governi, insomma?

Chiesa: “Assoluta e trasversale…senza dimenticare che il primo responsabile del degrado della scuola italiana si chiamava, sfortunatamente, Berlinguer: non Enrico, ma un suo parente”.


Ricciardi: “Dunque, collegandoci con un’altra domanda, visto che abbiamo toccato, appunto, il tema dell’istruzione, di quanto venga non valorizzata, di quanto, in un certo senso, certe clientele, gruppi legati a scuole private, vengano, invece, favoriti , e passando invece, più in generale, alla questione del governo Monti, vediamo che Alternativa è particolarmente contraria alle linee direttive del governo Monti: può spiegare la vostra opposizione a proposito degli aspetti economico-sociali che, a vostro avviso, vengono peggiorati dall’azione di questo governo? Facendo, quindi, un discorso più generale, ma su questo governo in particolare…

Chiesa: “Io su questo vorrei essere molto sintetico: noi siamo stati contrari alla formazione del governo Monti, perché il governo Monti si è presentato sulla scena italiana dicendo apertamente che avrebbe implementato, adottato, eseguito gli ordini che venivano dalla Banca Centrale Europea. Il governo Monti è il governo della banche. La Banca Centrale Europea è un pezzo del sistema finanziario internazionale, che è quello che ha depredato gli Stati, le imprese e le persone: quindi, già questo è chiarissimo. Posso dire soltanto che Mario Monti è stato coerente con le sue premesse. Ha fatto esattamente ciò che aveva detto di fare, cioè ha cominciato a spogliare gli italiani, lo Stato italiano, e ci sta portando alla recessione…e quindi sta portando, creando un degrado sociale, economico, del Paese, che non ha precedenti nella storia del dopoguerra…cioè è l’uomo che ha rotto il patto sociale, italiano ed europeo. Per questa ragione noi siamo ostili ad ogni suo atto, e a tutti gli atti noi abbiamo risposto con ostilità, perché non ce n’è uno solo che contraddica questa linea.”

Ricciardi: “E poi non è un governo appunto così al di sopra delle parti: insomma, nei fatti Monti è un esponente della grande finanza internazionale, la stessa che ha portato a questi risultati…”

Chiesa: “E’ il governo della grande finanza internazionale, in senso proprio e diretto. Mario Monti è un uomo di Goldman Sachs: fa la politica della grande finanza…Io credo che faccia la politica della grande finanza americana, in primo luogo. Dopodichè, bisogna soltanto aggiungere un codicillo a questa affermazione, e cioè, quando io dico che noi siamo contro il governo Monti, io dico che siamo anche contro tutti i partiti che hanno appoggiato il governo Monti… E siccome lo hanno appoggiato il PD, il PDL, l’UDC e tutti quelli che tengono bordone, è chiaro che noi siamo contro a tutta la casta parlamentare che in questo momento occupa le istituzione italiane”.

Ricciardi: “Chiaramente, Monti, da solo, non avrebbe potuto fare ciò che ha fatto e che sta attuando, certo… Passando poi alla politica estera, lei ed il suo movimento siete radicalmente contrari ad un intervento di guerra contro il governo siriano: può spiegare quali siano le vostre ragioni e quali ritiene sarebbero le conseguenze, evidentemente sciagurate, di una tale azione?”

Chiesa: “Dunque, intanto noi non siamo solo contro l’intervento in Siria, con la partecipazione italiana a qualunque operazione militare in Siria: noi siamo contro ogni intervento militare italiano”.

Ricciardi: “Oltre alla situazione specifica, ultimamente, in Siria, in generale vale questa premessa..”

Chiesa: “Noi poniamo al primo punto, al nostro ordine del giorno, la richiesta al prossimo governo dell’Italia (non a questo, perché questo non è in grado neanche di accoglierla, questa richiesta), ma a un qualunque governo che si presenterà sulla scena italiana che si impegni preventivamente, e sottolineo la parola preventivamente (così tutti lo sanno, e non ci sono errori), a dichiarare che noi non parteciperemo più a nessuna azione militare..che è l’inizio di una discussione su un’uscita dell’Italia dalla NATO… Perché questa proposta è molto precisa, puntuale, circoscritta. Poi si tratta di avviare una discussione politica nazionale, che decida che l’Italia deve o non deve restare dentro la Nato: noi chiediamo che l’Italia esca dall’Alleanza, e si proclami Paese europeo indipendente e neutrale”.

Ricciardi: “Oltretutto, queste ipotesi, invece, di partecipazione italiana ad azioni militari, sono anche contrarie alla Costituzione stessa: sono intervenienti niente affatto difensivi, voglio dire…c’è tutta una serie di questioni che vengono paventate per questi interventi: delle motivazioni umanitarie che poi, invece, possono nascondere altri interessi…”

Chiesa: “Questa è storia passata, nella quale purtroppo la sinistra che tutti hanno conosciuto si è fatta triturare dalla guerra…ma noi vogliano riaprire il discorso partendo da nuove basi: lasciamo perdere tutte le sciocchezze sulle guerra umanitarie: ormai quelli che volevano e potevano capire lo hanno capito. Adesso non si tratta più di “guerre umanitarie”: si tratta delle altre guerre, che non hanno più neanche una lontana parvenza di umanitarietà: si tratta di guerre di espansione della rapina imperiale… E quindi noi siamo, per forza di cose, contro questi precisi fatti. Ovviamente noi usiamo, come in tutte le altre nostre posizioni, la Costituzione repubblicana di questo Paese.”

Ricciardi: “Certo… Diciamo che è emerso quanto sia seriale questa politica di guerre ricorrenti, parte di un’unica strategia, evidentemente imperialistica, cui Alternativa si oppone… A proposito ancora della posizione di Alternativa riguardo qualcosa di storico, che però si riflette anche sul presente, possiamo vedere che il suo movimento ha preso nettamente posizione contro la costruzione di un costoso monumento ad Afile, un paesino della provincia romana, dedicato a Rodolfo Graziani, in quanto conclamato criminale di guerra, i cui delitti sono stati ingiustamente misconosciuti, non abbastanza riconosciuti, da una parte dell’opinione pubblica (forse non c’è un’adeguata conoscenza, generalmente, di questi atti delittuosi): può ricordare quindi, con dei particolari, almeno alcune delle responsabilità più significative di Graziani? Ed in che modo interpreta questa iniziativa ad Afile?”

Chiesa “Non è possibile elencare molto i dettagli, perché dovrei mettermi lì fare ricerca storica, e non mi pare che sia essenziale in questa sede, e non è importante la figura di Graziani di per sé, se non per il fatto che sia quella di un massacratore di lavoratori. Quindi, il dettaglio lo lasciamo agli storici; noi abbiamo preso questa posizione perché mi sembrava la più legittima… l’unica legittima. C’è una specie di revival del fascismo dans le temps [“nel tempo”, in francese], che è in realtà roba vecchia, roba da ottuagenari..ma anche gli ottuagenari continuano a vivere perché la vita è stata, per fortuna di tutti, allungata dalle medicine, e quindi questa gente continua, diciamo, a vivere nella nostalgia: si accomodino, è un fatto privato, ma è un fatto che è vietato dalla Costituzione del nostro Paese: si chiama apologia del regime fascista; quindi, anche qui siamo stati coerenti con la Costituzione.”

Ricciardi: “E poi, penso, coerenti anche con le linee generali di Alternativa: prima discorrevamo dell’opposizione all’imperialismo in armi di Alternativa, e Graziani fu, tra l’altro (oltre ad avere il ruolo esponente del regime che lei accennava), anche esponente della repressione in Libia, in Etiopia: quindi, di un imperialismo del passato, che però (pur in forme diverse) era pur sempre un imperialismo in armi… Quindi, ci può essere anche una continuità pure da questo punto di vista tra l’analisi storica e la posizione sul presente di Alternativa?”

Chiesa: “Sì, sì per carità: questo è evidente. Al riguardo, mi occupo di questioni anche un po’ più recenti: se lei va in una scuola qualunque, e fa una qualunque domanda a un ragazzo di quindici-sedici anni, scoprirà che questi ragazzi non hanno la minima idea di quello che è accaduto anche 10 anni fa: il livello di incultura in cui vivono i nostri ragazzi è impressionante. Tutto è stato dimenticato, tutto è stato cancellato: si vive del presente e nell’immediatezza: questo è il grave problema. Se si va a parlare di Graziani, nessuno saprà di che si tratta, ma se si va a parlare di quello che è accaduto al rapimento di Aldo Moro, per esempio, scoprirà che nessuno sa niente neanche di questo…”

Ricciardi: “E’ un fatto anche molto più recente: è ancora più impressionante la cosa, in un certo senso…”

Chiesa: “E’ proprio questo che mi preme ricordare: abbiamo perduto ogni memoria, e, quindi, avendo perduto la memoria, anche questi relitti del passato possono, impunemente, riandare indietro ai loro trionfi del lontano pre-guerra, diciamo”.

Ricciardi: “E poi, forse, anche quando, in qualche caso, emerge qualche memoria, è eccessivamente trasfigurata nell’idea degli “italiani brava gente”, che poi non sempre era poi così fondata.”

Chiesa: “Non sempre: mai. C’è stato un bellissimo libro, che ha proprio questo titolo: “Italiani brava gente?”, ma ha messo il punto interrogativo. Quando si è dovuti essere imperiali e assassini si è stati imperiali e assassini, anche se si avevano le pezze al piede. Non abbiamo nessuna giustificazione storica per le nostre avventure imperiali in Africa.”

Ricciardi: “E c’erano, appunto, delle importanti ricerche dello storico Del Boca, a questi propositi…”.

Chiesa: “Parlavo proprio di lui”.

Ricciardi: “Infatti, vi sono numerose ricerche e numerosi libri, di cui ha mostrato buona conoscenza, naturalmente”. 

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