Ucraina: una nuova guerra fredda?

feb 22nd, 2014 | Di | Categoria: Resistenze

Riceviamo e pubblichiamo questo articolo. La redazione di Comunismo e Comunità esprime la sua totale solidarietà a tutti i popoli che lottano per la propria indipendenza, libertà e sovranità.

di VOVA

I fatti di guerra che stanno sconvolgendo in queste ore l’Ucraina non possono che rimandare a quella che per alcuni è una nuova Guerra Fredda tra Stati Uniti, con al fianco l’Unione Europea che sembra essere soltanto una sua estensione politico-economica, e la Russia di Putin. Persino su qualche giornale italiano sono state pubblicate le intercettazioni telefoniche in cui Victoria Nuland, sottosegretario dell’amministrazione Obama, conversa con l’ambasciatore statunitense a Kiev sui possibili governi “amici” da instaurare dopo la guerra con tanto di insulti nei confronti del servo idiota europeo (“Fuck the UE”, cit.). Da notare come in seguito al suddetto “scandalo” la portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki accuserà i russi di aver intercettato e pubblicato la telefonata.

L’Ue sta minacciando sanzioni contro il governo ucraino democraticamente eletto e accusato di repressione, mentre per Mosca i dimostranti più “radicali” – così, con la parola “radikaly”, certi notiziari russi filo-occidentali e anti-Putin, tra i quali “Telekanal dozhd”, definiscono i manifestanti estremisti che compiono atti di violenza distinguendoli dai protestatari buoni – mirano al sovvertimento violento delle legittime Istituzioni ucraine. Il segretario dell’ufficio stampa della presidenza russa, Dmitrij Peskov, dichiara dalle colonne del notiziario Ria Novosti: “Dal punto di vista dell’autorità russa, la responsabilità di ciò che sta accadendo nel paese ricade totalmente sugli elementi estremistici, le cui azioni, a nostro avviso, devono essere trattate come un tentativo di colpo di Stato”. Peskov ha inoltre riferito di un colloquio avvenuto tra Putin e il Presidente ucraino Victor Janukovič, a proposito del quale egli nega tuttavia la volontà da parte della Russia di dire al governo ucraino cosa fare per “normalizzare” (per usare un termine sovietico) la situazione, poiché ciò spetterebbe soltanto alle legittime autorità ucraine. In un discorso il cui video è stato pubblicato su youtube dal canale russo “Russian accent Tv”, lo stesso vicesegretario di Stato americano Nuland, recatasi in Ucraina per tre volte in poche settimane, afferma che negli ultimi vent’anni gli Stati Uniti hanno stanziato cinque miliardi di dollari per cercare di sovvertire la classe dirigente ucraina e strappare finalmente l’Ucraina dalla storica influenza russa. A questo stesso progetto statunitense di allontamento del paese dalla Russia e di avvicinamento agli USA e ai suoi interessi (la Nuland parla ovviamente di “sviluppo di una moderna democrazia in Ucraina”), sostiene siano interessati molti uomini di potere ucraini, sia di stampo economico che politico. Nel discorso purtroppo non le sfugge di dire quanti di quei 5 miliardi sono andati a finire nel finanziamento dei “radikaly” di “Euromaidan”. Che l’Europa nelle vesti finanziarie e oligarchiche dell’UE avesse questo triste e nefasto si sapeva già ovviamente. E non è un caso che dai suoi mezzi di informazione si sentono lanciare accuse, in merito alle vittime di questi giorni, al governo ucraino regolarmente eletto e ancora di più a Putin che, come affermano anche quotidiani russi legati alla finanza americana tra cui “Vedemosti” (giornale economico dello stesso editore del Financial Times e The Wall Street Journal), ha la criminale colpa di insistire a sostenerlo (“se Mosca non la smette di appoggiare Janukovic, il sangue dei fratelli slavi, di cui tanto amano parlare in Russia, continuerà a scorrere a fiumi”).

Tra le decine di morti che si contano a tutt’oggi negli scontri dell’ormai nota in Occidente come “piazza Maidan” – in ucraino “piazza piazza” – ci sono sia manifestanti che esponenti delle forze dell’ordine ucraine “Berkut”. Stando alle notizie di oggi a quest’ultime è stato ora concesso il permesso da parte del capo del Ministero degli Interni, Vitalij Zaxarchenko, di utilizzare armi per difendersi. Anche il centro anti-terrorismo e i servizi di sicurezza dell’Ucraina avrebbero cominciato delle operazioni su tutto il territorio del paese mentre, secondo i dati del Ministero della Salute, i disordini di Kiev avrebbero finora causato 64 morti e 292 feriti. Se il leader di uno dei partiti d’opposizione, Vitalij Klichko, chiede l’intervento dell’Occidente e dei “paesi democratici” per fermare il “sanguinario presidente”, il governo della Crimea chiede in un comunicato rivolto a Janukovic di intraprendere misure straordinarie per porre fine alla guerra civile a Kiev .

Di fronte a una situazione del genere cui si è già assistito diverse volte negli ultimi anni, non si può che auspicare invece un aiuto da parte della Russia (i cui interessi nazionali a differenza di quelli statunitensi non vanno affatto demonizzati) nel far rispettare, come è successo recentemente con la Siria, il diritto internazionale e il principio di non-ingerenza negli affari interni di altri Stati, principio che anche in questo caso gli Usa e il suo vassallo “europeo” hanno violato per primi.

 

http://www.evrazia.org/article/11

http://www.evrazia.org/news/30959

http://www.evrazia.org/news/30958

http://www.evrazia.org/news/30949

http://ria.ru/world/20140219/995850762.html?utm_source=fb1

http://ria.ru/world/20140219/995835797.html

http://ria.ru/world/20140220/996066104.html

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