Debito pubblico truffa: come le banche conquistano interi continenti

apr 9th, 2015 | Di | Categoria: Contributi

 

 Angelo Fontanella

Gli interessi sul debito pubblico stanno ammazzando il paese e smantellando lo Stato Sociale. Gli interessi passivi annui sul debito pubblico sono destinati ad aumentare e a raggiungere quota 100 miliardi nel 2015.
Dai 78 miliardi pagati dallo Stato per finanziare il proprio debito nel 2011 si passa agli 89 nel 2012 per salire ai 95 nel 2013 e per arrivare a quota 99,808 nel 2015. Negli ultimi 30 anni circa, per essere precisi dal 1981, anno in cui si è persa la sovranità monetaria, grazie alla criminale separazione tra banca d’Italia e ministero del tesoro sancita dal decreto Ciampi-Andreatta, l’Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi sul debito, una mostruosità se oltretutto lo raffrontiamo ai 2100 miliardi del nostro gravosissimo finto debito pubblico, in nome del quale le banche si arricchiscono sempre più (visto che l’Italia nonchè tutti i paesi dell’area euro sono loro debitori) e le loro istituzioni che fungono da copertura e da strumento di dominio sulle masse popolari delle stesse, impongono austerità economiche sempre più impossibili da sopportare, con conseguenti tagli draconiani alla spesa sociale ed agli essenziali investimenti pubblici in ambito scolastico, sanitario, stradale ecc, che come stiamo ben vedendo hanno portato al collasso le economie dell’eurozona, e giornali e televisioni hanno ancora il coraggio di difendere queste politiche economicide e di parlare di crisi.
I miliardi che lo Stato destina al pagamento degli interessi sul debito sono sottratti ai servizi primari dei cittadini: pensioni, sanità, ammortizzatori sociali, istruzione, risorse per le PMI.

34 anni fa quindi, quei due signori Ciampi ed Andreatta, il primo allora governatore della banca d’Italia che come se ciò non bastasse, bruciò quasi per intero le riserve in valuta estera della stessa banca d’Italia a seguito di speculazioni di Soros sulla lira, ed il secondo, ministro del tesoro, sancirono la condanna a morte del nostro paese, la quale avvenne ufficialmente nel 1992 con la firma del trattato di Maastricht ad opera sempre dello stesso Carli e di De Michelis ed Andreotti. In cosa consiste la nostra condanna a morte? Come già detto, nella perdita della sovranità monetaria, vale a dire ed è bene ribadirlo fino alla nausea, la vera prerogativa attraverso la quale uno stato possa definirsi tale, la capacità di stampare moneta, senza bisogno di farsela prestare a strozzo dalle banche come avviene oggi. Uno stato con sovranità monetaria, emette tutta la moneta di cui ha bisogno, direttamente, come ai tempi di Moro e dei famosi biglietti di stato a corso legale, o attraverso una banca centrale nazionale pubblica come avvenuto in quasi tutto il periodo della tanto vituperata prima repubblica, che fu fatta fuori in così tanta fretta e furia proprio per questo motivo. Uno stato con sovranità monetaria non ha bisogno di tassare, in quanto crea appunto da se, tutta la liquidità di cui necessità, tassa solo per far sì non vi sia un’inflazione troppo alta, vista la grande quantità di denaro circolante, a differenza di quanto avviene oggi dove lo stato per poter spendere ha prima bisogno di tassare i cittadini, requisendo loro i beni e i frutti del loro lavoro, attraverso il quale ripagare le banche che comprano i suoi titoli di stato, con inevitabile rarefazione economica che porta alla deflazione, visto che nè cittadini nè imprese hanno ormai un euro in tasca, a causa delle suddette requisizioni. E’ un falso mito che le tasse in regime di sovranità monetaria servano a dare servizi ai cittadini e permettere la necessaria spesa sociale, è ancora più falso che le tasse abbiano lo stesso valore in un regime privo di sovranità monetaria come il nostro dove servizi e spesa sociale vengono tagliati a più non posso e sono solo un retaggio del passato, quando invece servono ad assicurare alla banche, che i soldi che esse creano dal nulla attraverso la Bce, tornino alla base comprensivi si interessi. Altra nota importante di questa storia è che la Bce mette al passivo il valore nominale del denaro che accredita alle banche sue azioniste, quando dovrebbe mettervi i costi effettivi sostenuti e cioè quelli d’emissione delle banconote. Ma guai a parlare del più grande falso in bilancio della storia.  Se ne deduce che con l’euro il debito pubblico non potrà che continuare a crescere, come gli interessi, fino a quando lo Stato Sociale non sarà completamente smantellato e diventerà un guscio vuoto, un corpo morto spolpato dalla BCE e da tutte queste banche che le stanno dietro, come Unicredit, Intesa San Paolo, Deutsche Bank che da sole hanno quasi la metà delle quote.
il debito è quindi pubblico, ma la ricchezza è privata cioè di questi monopoli bancari, (comprese le case e tutti i beni che pensiamo essere nostri perchè pagati col nostro sudore quotidiano) in quanto servono a ripagare lo stesso fraudolento debito e questo genera una ricchezza incredibile per le banche. Il tutto è avvenuto come detto, con l’ingresso nell’euro e con la conseguente privatizzazione della moneta, divenuta moneta-debito.

La soluzione a questa immensa truffa nei nostri confronti, è riappropriarci della sovranità monetaria e che la moneta torni quindi ad essere del popolo e non più delle banche. Come conseguenza immediata, lo stato avrà a disposizione tutta la liquidità necessaria per garantire i bisogni dei cittadini, garantire la piena occupazione e un presente più che dignitoso agli stessi, il debito pubblico svanirà come una bolla di sapone e non sarà più un problema, non si sentirà più parlare di spread e mercati, nè tantomeno si sarà più loro schiavi e si potrà avviare una commissione d’inchiesta che chiarisca nell’interesse di chi è stato contratto e come si è contratto questo debito, perchè ricordiamolo, un debito pubblico va ripagato solo se fatto nell’interesse dei cittadini e che gli stessi ne siano al corrente, altrimenti è detestabile. Da questa commissione d’inchiesta verrebbe fuori che non dovremo più pagare un solo euro o lira di questa debito illegale. Non finisce qui, perchè nonostante i media che incaricati dalle banche, continuano a fare terrorismo mediatico, paventando ai poveri cittadini italiani chissà quali scenari se si uscisse dalla moneta unica, ( come se fosse possibile stare peggio di oggi) va detto con chiarezza che i soldi dei conti correnti verrebbero automaticamente convertiti nella nuova moneta, un pò come avvenuto nel passaggio da lira ad euro e la nuova moneta sarebbe si svalutata circa del 20% rispetto all’euro e ciò per essere adatto alla nostra economia ( lo stesso euro dovrebbe subire la stessa svalutazione) ma non si capisce come i cittadini perderebbero il 20% dei loro soldi visto che tutti i costi subirebbero quella svalutazione. Va detto inoltre che lo stato cominciando a tassare nella nuova moneta, creerebbe domanda della stessa, prezzandola e facendo risalire subito il suo valore. Naturalmente questi media di regime tacciono su quanto abbia fatto perdere l’euro alla nostra nazione, in termini di ricchezza, produttività e di vite (eravamo la quinta potenza economica nel 1987, oggi siamo un paese con un tenore di vita da terzo mondo, uscito dal G8 e che continua a perdere posizioni). Una moneta meno forte nel cambio con le altre infine, sarebbe un toccasana per l’atrettanto stremato export italiano, sempre che esista ancora, ma sicuramente con la sovranità monetaria si potrà ricreare il tessuto produttivo che la moneta unica ha distrutto.

Naturalmente non sarà facile uscire da questo inferno che lo stesso Draghi, 2 anni fa definì una gabbia chiusa a tripla mandata, ma è necessario anzitutto rompere il muro dell’ignoranza creata dai media in materia, perchè un popolo ignorante è facile da gestire a proprio piacimento, mentre un popolo  ben informato, riesce a rompere subito la gabbia di Draghi. E’ bene rammentare come tutte le guerre di questo e del secolo passato, abbiano avuto come obiettivo l’appropriazione delle banche centrali pubbliche dei paesi non assoggettati al dominio mondiale delle banche e questo a dimostrazione di come i loro padroni come i Rothschild, i Rockefeller, i Morgan ecc. non abbiano il minimo scrupolo a sterminare centinaia e centinaia di milioni di persone per raggiungere i loro perfidi obiettivi. Le ultime banche centrali pubbliche a cadere sono state quella iraqena, afghana, somala (questo paese è stato addirittura smembrato e diviso in due) e libica, con Gheddafi che stava per realizzare il grande progetto della banca centrale africana pubblica che emettesse il dinero d’oro e non è un caso che questi siano stati i paesi aggrediti nelle ultime guerre. Attualmente le uniche banche centrali pubbliche si trovano in Siria, Iran, Cuba e Corea del Nord, mentre sono avviate verso processi di nazionalizzazione o comunque di un più stretto controllo governativo, quelle di Russia, Brasile,Argentina e Venezuela. Guarda caso sono tutti i paesi sotto attacco imperialistico, e proprio per questo i loro popoli guidati dai loro presidenti che si mettono alla loro testa, lottano con sempre più grande veemenza e per l’imperialismo vi sono solo sconfitte una dietro l’altra. Non ci resta che seguire l’esempio di questi eroici popoli.

 

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